lunedì 7 maggio 2012

Gli "Incubi Celesti" di Nicoletta Ceccoli

Nicoletta Ceccoli, Princess and the Prey.
Nicoletta Ceccoli, nata nel 1973 nella Repubblica di San Marino, è una delle esponenti più dotate del surrealismo pop. La sua carriera artistica nasce come illustratrice professionista di libri per bambini, ma presto si impone anche nel mondo dell'arte e del collezionismo privato. Nel 2001 le è stato conferito il Premio Andersen-Baia delle Favole quale migliore illustratore dell'anno. Alla fine del 2010, ha esposto alla Dorothy Circus Gallery con una serie di opere ispirate ad Alice in Wonderland. Questa mostra, intititolata "Incubi Celesti", racconta l’addio all’infanzia e segna il passaggio all’età adulta. Le protagoniste dei dipinti, non più bambine ma non ancora donne, si ritrovano in una dimensione senza tempo, dove non c'è più spazio per i giocattoli, che diventano soprammobili che fluttuano nelle stanze vuote della composizione. Le sue opere sono una trasposizione su tela degli incubi dei bambini, popolati da mostri e creature immaginarie, che attirano lo spettatore adulto in un universo che non gli appartiene più ma del quale, in fondo, desidera  riappropriarsi.

Nei suoi dipinti color pastello Nicoletta Ceccoli racconta di un mondo magico e surreale, popolato da creature fantastiche e personaggi onirici. Le sue illustrazioni, un po' cupe ma comunque estremamente graziose, narrano di una dimensione dove tutto è sospeso, ovattato e maliconico. In un'intervista del 2009, Nicoletta dichiara di essere affezionata alla malinconia che pervade le sue opere ispirate ai libri di fiabe.

"I i miei lavori parlano di femminilità, fragilità, paura di crescere. [...] Queste scene lontane dal reale mi servono a dare un senso più universale e fuori dal tempo al racconto. Metto in scena la solitudine, la paura dell’abbandono, la perdita dell’innocenza che tutte abbiamo provato o proviamo. La malinconia ha a che fare col fermarsi a riflettere di sè. Sono affezionata alla mia malinconia. Non siamo obbligati a ridere sempre, come in televisione."

Nicoletta Ceccoli, Dolceamara.
I colori sono diafani e delicati, con largo uso del beige e del cipria, dell'avorio e dei colori pastello, che si amalgamano in una tessitura omogenea e lieve. La tecnica pittorica è decisamente raffinata, precisa e di qualità eccellente. Una caratteristica che emerge prepotente in tutte le opere è il silenzio, quasi che i rumori possano rovinare il precario equilibrio di questo mondo incantato.

Le opere di Nicoletta Ceccoli non si riferiscono a nessun teso in particolare, ma sono delle storie aperte che descrivono qualcosa che deve ancora succedere, con un senso di inquieta attesa. Le protagoniste dei suoi quadri sono delle bamboline dalla pelle di porcellana, delle fatine candidamente inquietanti che esprimono solitudine e fragilità, ma allo stesso tempo follia e graziosa crudeltà. Questi personaggi raccontano una storia misteriosa e sono intimamente legati alla sua autrice, che dichiara in un'intervista a Bizzarrocinema: "Le sento come dei miei alter ego: come loro, dentro di me non mi sento ancora pronta a crescere".

Dopo aver visto queste visioni eteree ed essersi immersi in questo mondo incantato, non può non venire voglia che di ritornare a sognare, come i bambini.

Nicoletta Ceccoli, Castello di cuori.
Nicoletta Ceccoli, Prova a prendermi.



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